giovedì, novembre 27, 2008

Il caso Giovinco

Mi sembra un falso problema e comincia a diventare stucchevole.

Fermo restando tutte le perplessità sul negargli qualche minuto in più di gioco, non capisco il sorgere di tanto battage mediatico e non sul poco utilizzo di questo ragazzino.
Per essere forte, è forte, credo siamo tutti d'accordo. Credo anche che siamo tutti d'accordo sul fatto che non sia Maradona, altrimenti avrebbe fatto sfaceli ad Empoli e soprattutto in nazionale, dove invece mi sembra abbia arrancato.
La conclusione logica è che nonostante sia un ottimo elemento, debba maturare ancora.
Come matura un giocatore? Lavorando sodo, lavorando affianco a grandi campioni, quegli stessi campioni che gli sbarrano la strada. Fare i primi ad Empoli è, con tutto il rispetto per l'Empoli, facile, fare i primi alla Juventus è un tantinello più complicato. Ed è qua che si vede anche la tempra del campione in erba, si vede nella capacità di resistere, di lavorare, di sopportare e di aspettare il proprio momento che, se si è forti, verrà.
Ricordo che da Capello, allenatore da me mai amato, veniva messo in panchina un tale Del Piero Alessandro, giocatore che non era nè in erba, nè che doveva dimostrare qualcosa. Pero' questo giocatore ha aspettato, è rimasto alla Juve, e, com'era giusto che fosse, s'è ripreso il suo posto, indiscusso, da titolare.
Se dunque ha pazientato Del Piero, di grazia, perchè non dovrebbe pazientare Giovinco?

Io ritengo sia un grande campione cha abbiamo in squadra, una gemma che va senz'altro ben gestita, credo pero' che i grandi campioni si vedano anche dalla mentalità e, tanto per restare nel passato recente, con Miccoli ne abbiamo avuto la conferma.

Ergo per me non è che ci siano tante soluzioni: o Giovinco accetta di stare alla Juventus F.C., la squadra più prestigiosa al mondo con il Real Madrid, porta pazienza e impara a lavorare bene e in silenzio, o a mio parere è inutile anche mandarlo in prestito, lo si ceda a titolo definitivo e si incassi che giovani di talento disposti a lavorare con umiltà e spirito di sacrificio, prima o poi si trovano.

martedì, novembre 25, 2008

Zenit - Juve: I dubbi del tifoso medio

Pareggio contro lo Zenit fuori casa ci sta bene, anzi benissimo. Abbiamo praticamente la qualificazione in tasca e non c'è bisogno di sforzarsi più di tanto, pero' quello che vorrei capire è: perchè la formazione schierata è sempre la stessa formazione titolare?

Questo era il vizietto di Ranieri che tanto contestavo l'anno scorso, giocano sempre gli stessi e gli infortuni fioccano, oltre, soprattutto, a non permettere di esprimersi ad altri giocatori. L'anno scorso non abbiamo mai visto Tiago in campo se non in scampoli di partita, quest'anno lo vediamo con un po' di continuità e il coro entusiasta dei puri di spirito che oggi scoprono che forse un brocco non è, si leva. Quest'anno si pone una questione ancora più spinosa del "caso Tiago", quella di Giovinco. Da tifoso medio ma appassionato, vorrei tanto sapere perchè, non dico non sia stato titolarizzato ma perchè non ha giocato più di 12 minuti? E De Ceglie, perchè è rimasto in panchina tutto il tempo e non gli si è data la possibilità di provarsi nel ruolo di Nedved?

Alla fine, faccio outing, il mio vero dubbio è: chi fa la formazione in casa Juve?

Un'ultima nota vorrei dedicarla ad un amico che mi ha fatto notare un'interessante statistica, a conforto della mia battaglia solitaria contro l'ipocrita e calabraghista "l'Inter ha meritato" a cui moltissimi juventini a caccia di ostentazione di (falsa) sportività e leccapiedi vari si sono prestati con zelo nell'immediato dopopartita contro la squadra Internazionale FC.

Cito:

"Ricercando "l'Inter ha meritato" su Google si ottengono 31,800 risultati!

Si parte da Moratti, passando per qul genio di Mourinho
conquellochehavintoèpropriounvincente, fino a Ranieri e a tutta la schiera
dei giornalisti "embedded", da Sconcerti in giù.

Ognuno con le proprie piccole frustrazioni e con una necessità di
autoaffermazione che può far solo tenerezza"

Grazie bilbo per questo tuo contributo

ZENIT-JUVENTUS 0-0
ZENIT SAN PIETROBURGO (4-3-3): Malafeev; Anyukov, Lombaerts, Kryzanac, Sirl; Denisov, Tymoshchuk, Zyrianov; Danny, Pogrebnyak, Arshavin (25' s.t. Fayzulin). (Contofalski, Kim, Hubocan, Shirokov, Dominguez, Tekke). All. Advocaat.
JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Grygera, Mellberg, Chiellini, Molinaro; Camoranesi (39' s.t. Marchionni), Sissoko, Marchisio, Nedved; Iaquinta (43' s.t. Amauri), Del Piero (33' s.t. Giovinco)) (Chimenti, Legrottaglie, De Ceglie, Rossi). All Ranieri.
ARBITRO: Bo Larsen (Danimarca).
NOTE: ammoniti Lombaerts, Tymoschuk, Camoranesi, Iaquinta e Sissoko. Recupero: 1' p.t. e 3' s.t.

domenica, novembre 23, 2008

Inter - Juventus = 1 - 0

Dopo sette vittorie una battuta d'arresto ci sta ma è un peccato sia venuta con queste modalità.
I pluricampioni d'Italia, quelli dei miliardi, delle aule giudiziare, delle intercettazioni e degli allenatori strapagati, hanno messo in campo una formazione talmente superiore che si tirano d'impaccio con un gol casuale del peggiore in campo (ma sicuramente miglior lottatore di lotta greco-romana presente sul terreno).
L'ho presa male? Si, malissimo. Dopo aver vinto con il Real al Bernabeu e una prestazione tutto sommato dignitosa, un pareggio contro il Resto del Mondo era il risultato più equo, almeno per quanto visto in campo. Pero' si sa, la fortuna sorride agli audaci e non solo.
In ogni caso rimango fiero dei nostri ragazzi che comunque hanno fatto quello che hanno potuto, non ho visto nessuno tirarsi indietro, nessuno schivare la battaglia o i colpi. Bravi, va bene cosi', bravo anche Ranieri al quale non posso imputare nulla.
L'unica cosa di cui fare tesoro, credo sia finalmente il caso dopo anni di esperienza con l'armata nerazzurra è che quando si gioca con l'Inter bisogna sempre guardarsi le spalle, è da là che arriva la pugnalata, mai di faccia, con lo sguardo fisso negli occhi, no, alle spalle, è il loro stile, come quello dei loro ultrà, silenziosi fino al gol, poi tutti galletti. 10+ alla squadra che più "special" non si puo'.

INTER-JUVENTUS 1-0 (primo tempo 0-0)
MARCATORE: Muntari al 27’ s.t.
INTER (4-1-3-2): Julio Cesar; Maicon, Materazzi, Samuel, Maxwell; Cambiasso; Zanetti, Stankovic (dal 40’ s.t. Burdisso), Muntari (dal 44’ s.t. Vieira); Ibrahimovic, Adriano (dal 37’ s.t. Cruz). (Toldo, Figo, Quaresma, Crespo). All. Mourinho.
JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Marchionni (dal 25’ s. t. Camoranesi), Tiago (dal 3’ p.t. Marchisio), Sissoko, Nedved; Del Piero, Amauri (dal 32’ s.t. Iaquinta). (Chimenti, Mellberg, De Ceglie, Giovinco). All. Ranieri.
ARBITRO: Rizzoli (assistenti Lanciano-Ayroldi, quarto uomo Girardi).
NOTE: serata fredda, campo in pessime condizioni, spettatori 80.075 (stadio esaurito). Ammoniti Amauri (J) al 24’ p.t. per proteste, Legrottaglie (J) al 29’ p.t. Materazzi (I) al 4’ s.t. Samuel (I) al 9’ per gioco scorretto. Angoli 8-4. Recupero: 2’ p.t. 3 s.t.

sabato, novembre 15, 2008

Dubbi e Certezze

Ho sempre avuto la certezza che la Juventus non fosse una squadra come le
altre dove ogni giocatore avesse l'obbligo e il piacere di sputare sangue
per il bene della maglia. Disciplina, rigore negli allenamenti, poche
chiacchiere, lavoro, muscoli, classe. La Juventus non ha battuto ciglio a
mettere Sivori in tribuna per ragioni disciplinari, la Juventus non ha
battuto ciglio a scendere di categoria, con la vergogna nel cuore, ma con
l'orgoglio di ritornare presto ai livelli che le competono. E in due anni
eccoci qui, coi giornali di tutto il mondo calcistico che tessono le lodi
del nostro capitano e di una squadra da applaudire.
Ecco, ero certo che il carattere della Juve fosse questo e non posso che
esserne ancora una volta fiero e orgoglioso.

Il dubbio che pero' mi logora è questo: posto che Moggi lo vedrei bene
impalato a centrocampo, ma com'è che con o senza sim noi siamo sempre la
Juve e, in silenzio, stiamo di nuovo là in vetta, mentre gli altri, fra
nani e ballerine, grancassa e miliardi, sono sempre una spanna sotto e si
devono azzeccare con lo sputo degli scudetti vinti da soli?

venerdì, novembre 14, 2008

Juventus - Genoa = 4 - 1

7
Sette sono le vittorie di fila dopo il disastro napoletano, quello del cambio Del Piero-De Ceglie per capirci.
Forse qualcosa è scattato, forse è solo l'esser Juve che torna in forza nei cuori e nelle gambe dei nostri ma questa Juve è la "mia" Juve.
No, le vittorie non c'entrano, c'entra il modo, le vittorie sono una conseguenza.
Ieri sera, contro la squadra che gioca, a mio umile parere, un calcio fra i migliori della serie A (anzi, colgo l'occasione per fare i miei sinceri complimenti al Genoa e al suo allenatore), ho visto pressing alto, verticalizzazioni rapide, gioco largo sulle fasce, cross, triangoli nello stretto, chiusure dei centrali difensivi, uscite del portiere, insomma la panoplia del gioco del calcio.
La Juve ieri era in campo per giocare, con intelligenza, la sua partita. Dico con intelligenza perchè non ho mai ritenuto il calcio un gioco da gara adolescenziale a "chi ce l'ha più lungo", a chi mette più attaccanti in campo. Sono sempre stato convinto, come Brera, che non ho mai apprezzato come giornalista, nè come uomo visto il suo razzismo di fondo, che anche uno 0-0 possa essere spettacolare. Ieri poteva anche finire zero a zero, sarebbe comunque stata una gran bella partita, giocata bene da entrambe le squadre.
Personalmente ho sempre criticato aspramente Molinaro che ritenevo, nonostante il sudore generosamente sparso, non da Juve. Mi sto ricredendo partita dopo partita e faccio pubblica ammenda. Parlo di lui perchè, in un certo senso, incarna lo spirito combattivo di questa Juve attuale che certo riposa sull'immensa classe di Del Piero ma che si struttura attorno alla muscolarità e alla precisione dei Molinaro, appunto, dei Sissoko, imperiale a centrocampo, dei Chiellini.
E in un contesto simile non puo' non emergere anche un giocatore come Tiago, che certamente non è diventato un campione in una notte ma che altrettanto certamente si trova più a suo agio a giocare in una squadra che ha fiducia, che si ritrova, che ha automatismi e posizioni precise. Ed è anche per questo che saluto con estrema gioia il gol di Grygera, umile operaio in paradiso, grazie al suo lavoro, grazie gli spazi creati da tutta la squadra, che gli permettono di entrare in area e grazie alla serenità di un collettivo che gli permettono di "provarci"
, di non dirsi "forse è meglio che la passo".
Inutile aggiungere ancora qualcosa sulla prestazione di Del Piero, il cui passaggio a Iaquinta è un diamante di rara bellezza footballistica che da solo sarebbe valso il prezzo del biglietto, dedico dunque un ultima nota ad un altro giocatore su cui ero rimasto prudente ad inizio stagione: Amauri. Corre, si sbatte, suda, salta altissimo, segna, fraseggia, fa un lavoro immenso. E' un campione, questo è certo, di dubbi non ne ho più.
Che bello sbagliarsi

JUVENTUS-GENOA 4-1 (primo tempo 2-0)
MARCATORI: Grygera (J) al 6', Amauri (J) al 26' p.t.; Iaquinta (J) al 40', Milito (G) su rigore al 44', Papastathopoulos (G) autorete al 47' s.t.
JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Grygera, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Marchionni (24' s.t. Camoranesi), Sissoko, Tiago, Nedved; Del Piero (43' s.t. Giovinco), Amauri (39' s.t. Iaquinta). (Chimenti, De Ceglie, Mellberg, Marchisio). All. Ranieri.
GENOA (3-4-3): Rubinho; Biava (35' s.t. Papastathopoulos), Ferrari, Criscito; Potenza (16' s.t. Bocchetti), Thiago Motta, Juric, Rossi; Gasbarroni (1' s.t. Sculli), Milito, Palladino. (Scarpi, Vanden Borre, Olivera, Jankovic). All. Gasperini.
ARBITRO: Rocchi di Firenze.
NOTE: spettatori 16.000 circa. Ammoniti Thiago Motta, Rossi. Recupero 1' p.t. e 4' s.t.

lunedì, novembre 10, 2008

Chievo - Juventus = 0 - 2

E sono 4. Quattro vittorie consecutive in campionato, 12 punti che piovono in un momento fondamentale e rieccoci a 21 punti, a solo 3 dalla vetta e da un'Inter dove già si vedono tracce di sfaldamento. Eh si, caro signor Mourinho, il campionato italiano non è come quella barzelletta di campionato inglese, dove con 11 giocatori forti si vincono più della metà delle partite con 4 gol di scarto. In Italia lottano tutti con il coltello fra i denti, si mastica pallone quotidianamente e fare il guascone sui giornali o in allenamento non è sufficiente per vincere le partite.
Purtroppo al momento la fortuna sembra essere benevola verso i nerazzurri che si cavano d'impaccio per il rotto della cuffia contro un'Udinese che sta comunque disputando un campionato di tutto rispetto.

Noi giochiamo con una tranquillità impressionante, anche se l'eccessiva foga di Sissoko ieri mi è sembrata un tantinello fuori luogo, rimanere in dieci avrebbe compromesso una partita in cui bisognava incassare punti. Del Piero non è in un momento di grazia, è semplicemente lo stesso Alex che conosciamo tutti e un po' sorrido ai gridolini eccitati di coloro che sembrano scoprirlo oggi. E' un giocatore che oggi forse più di ieri, ha la tranquillità per esprimersi al 100% delle sue potenzialità, gioca con costanza ed è sempre meno soggetto a staffette deliranti (tipo quelle dell'era Capello o del primo Ranieri), gioca come sempre per la squadra e la squadra gioca per lui. Alessandro è un leader, è il leader di questa Juve e non a caso. Auguri di buon compleanno, capitano.

Altro dato che vorrei rilevare è questo: Tiago: 52 passaggi di cui 44 riusciti, 4 contrasti tutti vinti. E' un giocatore che più macina minuti (visto Ranieri?) e più trova ritmo e costanza. Personalmente temo che sia un giocatore che non puo' più restare a Torino, qualcosa si deve evidentemente, per forza, essere incrinato in questi anni fra società e il centrocampista portoghese, pero' un poco di rimpianto di non averlo visto più spesso in campo l'anno scorso, magari al posto di Nocerino in qualche partita "minore", soprattutto da Gennaio in poi, quando Nocerino ha cominciato a mostrare evidenti segni di cedimento, rimane. Ancor più se a fine stagione Nocerino lo si lascia partire, evidentemente cosi' insostituibile non doveva essere, no?

Mi son piaciuti anche Mellberg e una nota di merito a De Ceglie, bravo Manninger il cui ruolo di sostituto di Buffon è più che delicato.

Infine, due parole sul "caso" Giovinco. Che non abbia giocato non è per me scandaloso in sè, ci puo' stare, soprattutto quando si vogliono portare a casa i 3 punti e si vuole schierare un modulo già rodato con protagonisti in ruolo. Quello che mi lascia perplesso è far entrare Amauri negli ultimi minuti, invece di Giovinco appunto. A risultato acquisito con un modulo stabile, perchè non dargli tempo di gioco? Non "Tiaghizziamolo" signor Ranieri, per favore, glielo faccia vedere il campo di tanto in tanto, anche se solo per qualche minuto. Lo faccia abituare a fraseggiare coi compagni anche in partita e non solo in allenamento.

CHIEVO-JUVENTUS 0-2 (0-1)


MARCATORI: 40' pt Del Piero, 9' st Iaquinta
CHIEVO (4-3-2-1): Sorrentino; Malagò, Mandelli, Yepes, Mantovani; Pinzi, Bentivoglio, Marcolini (33' st D'Anna); Esposito (18' st Luciano), Langella (18' st Iunco); Pellissier. (Squizzi, N. Frey, Cesar, Rigoni). All. Di Carlo

JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Mellberg, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Tiago (38' st Grygera), Sissoko (1' st Ekdal), De Ceglie; Del Piero (42' st Amauri), Iaquinta. (Chimenti, Camoranesi, F. Rossi, S. Giovinco). All. Ranieri

ARBITRO: Banti di Livorno

NOTE: spettatori 26.000 circa. Ammoniti Molinaro, Esposito, Legrottaglie, Langella, Tiago, Bentivoglio, Mantovani, Iunco, Ekdal. All'8' st Iaquinta (J) si è fatto parare un rigore. Recupero 1' pt, 4' st.

sabato, novembre 08, 2008

Zanetti e Buffon

Leggo che a causa degli infortuni, rientreranno nel 2009, quindi ancora 3 mesi senza di loro.

Mentre per il portierone c'è poco da fare, bisogna fare di necessità virtù visto che questa situazione era imprevedibile (anche se ancora mi chiedo perchè l'ho visto in campo contro il Palermo), per Zanetti la situazione era assolutamente anticipabile e questo rende ancora più colpevole chi ha scelto un incontrista alla Poulsen piuttosto che un costruttore di gioco, alla Xavi Alonso, tanto per girare ancora il coltello nella piaga.

Zanetti è un ottimo giocatore ma la sua debolezza muscolare è una costante che lo accompagna da tutta la sua carriera di calciatore; è purtroppo un giocatore su cui non si puo' fare affidamento per tutta una stagione, serve necessariamente un rincalzo di spessore o un titolare per un turn over efficiente. Ora abbiamo "ritrovato" Tiago, e ne siamo tutti contenti, ma se non l'avessimo ritrovato, quale sarebbe la soluzione adesso?

Sono questi i dubbi che continuano a lasciarmi in una posizione critica nei confronti di Ranieri che candidamente ammette di aver preferito un Poulsen ad uno Xavi, davvero sig. Ranieri lei ritiene Poulsen capace di "fare lo Zanetti"?
Io ho grandissime perplessità su questo e per questa ragione, pur riconoscendogli i meriti per questo periodo positivo, rimango ancora dubbioso sulle sue qualità di tecnico e in gran parte attribuisco agli infortuni il "merito" di aver obbligato Monsieur Ranieri a schierare una squadra ottimale, pur contro la sua reale intenzione, visto che ora troviamo in campo chi dà ritmi, chi recupera e distribuisce palloni, che a effettivo completo probabilmente starebbe scaldando un seggiolino in tribuna. Magari pero' l'esperienza avrà a tutti insegnato qualcosa, speriamo di vedere da gennaio qualche vero rinforzo in un ruolo chiave e non un altro acquisto un po' sballato.

venerdì, novembre 07, 2008

Sto con Tuttosport

Leggendo l'articolo del direttore di Tuttosport Paolo de Paola intitolato "Diamo a Claudio quel che è di Claudio", non ho potuto fare a meno di trovarmi d'accordo.

Il direttore rivendica il sacrosanto diritto di ognuno di noi, di criticare le scelte dell'allenatore quando queste si rivelano discutibili. L'impresa di Madrid è sicuramente impresa storica ma ovviamente, sarebbe naturalmente stupido farlo, non cancella d'un botto le perplessità destate da una certa gestione delle partite che hanno fatto rabbrividire me e, evidentemente, il direttore di Tuttosport.

Con questo non voglio dire che bisogna per forza sparare sul pianista a ogni spron battuto, voglio dire che non credo ai veggenti, a quelli 'eh io lo sapevo', perchè quando non ci si sbilancia, si ha sempre ragione, per forza, non si sbaglia mai e si sale con velocità felina sul carro del vincitore. Io rivendico il diritto di critica all'allenatore, cosi' come gli riconosco assolutamente il merito di aver saputo ricompattare il collettivo e saperlo motivare per inanellare una serie cosi' importante di vittorie, in partite chiave.

Pero' esterno anche il mio dubbio più atroce: perchè abbiamo trovato la quadratura del cerchio proprio in un momento in cui eravamo pieni di infortuni? La risposta che mi do' e su cui spero fortissimamente di sbagliarmi è che grazie agli infortuni, l'assetto della squadra ha dovuto giocoforza sbilanciarsi in avanti a vantaggio di un costruttore di gioco piuttosto che del solito distruttore (ad esempio entrata di Tiago al posto di Poulsen), le scarse soluzioni in panchina hanno suggerito una "naturale" evoluzione dei cambi, azzeccati forse più per mancanza di alternative che per sapienza nel coaching, e, in più, gli infortuni hanno permesso quel turn over che concede minuti di gioco a chi ne ha e ne aveva dannatamente bisogno senza necessariamente incappare in bocciature post allenamento. Si il riferimento a Tiago è evidente, l'anno scorso non l'abbiamo mai visto con tanta costanza in campo, magari se gli veniva concesso qualche minuto in più in partite di "secondo piano", piuttosto che stremare i soliti, forse lo avremmo riscoperto un po' prima.

Ripeto, queste perplessità nulla tolgono ai meriti indiscussi dell'allenatore Ranieri in queste ultime partite ma per sapere se un vero cambio di rotta c'è stato, personalmente, in barba ai facili entusiasmi, aspettero' l'evolversi della stagione. Al momento mi godo questi successi e continuo a dare, come sempre, piena fiducia e società e squadra, nella sua interezza.

giovedì, novembre 06, 2008

Real Madrid - Juventus = 0 - 2

Euforia. E' quel sentimento strano che ti fa sentire capace di tutto, anche quando sembra che il destino ti sia avverso, è la voglia di fare, di andare avanti, di prenderti cio' che ti spetta. E la Juve di questi tempi è un concentrato rabbioso di euforia, classe e muscoli.
E' la fotografia della ferma volontà di tornare a recitare un ruolo che le è proprio, un ruolo da protagonista in Italia e in Europa.
Insisto col dire che è un periodo, questo, dove saltano tutte le valutazioni tecniche, tattiche e strategiche. La squadra, tutta, s'è ricompattata attorno a chi la Juve l'ha vissuta, da anni, da sempre quasi; attorno a chi sa cosa significa indossare quella casacca, qual'è il bagaglio storico che l'appartenere a questo club comporta e cosa significhi essere juventini.
In questa squadra non ci sono turisti, mercenari, star similcinematografiche in cerca di uno spot puntato su di loro. Ci sono campioni, tutti, che seguono la traccia di quelli del passato, di un passato "premarchettaro", di un passato dove i giocatori bianconeri erano bianconeri a lungo, non solo per soldi, ma per una scelta di vita, perchè sposavano una filosofia.
Ed ecco che per magia si sorpassano limiti tecnici, si sublimano i gesti dei campioni e si trovano sincronismi, intese. Tutti si sacrificano, tutti lavorano per il collettivo, i movimenti vengono spontanei, istintivi, naturali.
Ieri sera la squadra palpitava all'unisono, un unico respiro, un unico movimento. Cosi' non si puo' perdere, mai, magari si puo' lasciare qualche punto per strada ma si va dritti verso la vittoria, non c'è margine di errore. E cosi' è stato. Bravi tutti nell'aver saputo, umilmente, lavorare per far splendere nella nottata di Madrid la Juventus tutta, perfino i canti nei nostri ultras si sentivano forti, ritmati, pieni. Giocatori e tifosi, rappresentanti di tutto un popolo bianconero pronto ad urlare, con tutto il fiato: siamo sempre qui, noi siamo la Juventus, siamo la storia del calcio.
Grazie di cuore.

REAL MADRID-JUVENTUS 0-2 (0-1)


MARCATORE: 17' pt e 22' st Del Piero
REAL MADRID (4-1-4-1): Casillas; Ramos, Cannavaro, Heinze (37' st Saviola), Marcelo; Diarra; Sneijder (19' st Higuain), Guti, Drenthe; Raul; van Nistelrooy (37' st van der Vaart). (Dudek, Salgado, Gago). All. Schuster

JUVENTUS (4-4-2): Manninger 6; Mellberg 6, Legrottaglie 7, Chiellini 7, Molinaro 6,5; Marchionni 6,5, Tiago 6, Sissoko 6,5, Nedved 6,5; Amauri 6 (38' st Iaquinta sv), Del Piero 8 (38' st De Ceglie sv). A disp. Chimenti, Ariaudo, Rossi, Camoranesi, Giovinco. All. Ranieri 7

ARBITRO: Vink (Ola)
NOTE: ammoniti Sissoko, Drenthe, Legrottaglie, Guti, van Nistelrooy. Recupero 2' pt e 3' st. Spettatori 70.000 circa.

lunedì, novembre 03, 2008

Indimenticabile


Juventus - Roma = 2 - 0

Come non essere fieri di questi ragazzi?
Come si fa a non dare fiducia a un gruppo che nonostante infortuni, assenze pesanti, continui rimaneggiamenti continua a fare risultato?
Con la Roma, oramai squadra allo sbando, per mia somma soddisfazione e gaudio, nonostante un guardalinee troppo distratto e un arbitro troppo permissivo (come al solito con la squadra del più potente Senatore italiano), abbiamo visto un'altra prova di grande carattere, personalità e classe.
Citarne qualcuno in particolare sarebbe forse ingiusto ma altrettanto ingiusto sarebbe non citare la prestazione enorme del, da me tanto criticato, Molinaro che ieri ha percorso la fascia in lungo e in largo, ha marcato perfettamente, ha rilanciato azioni, s'è lanciato in dribbling, in tiri ed ha indovinato persino dei cross di buona fattura.
Maiuscola la prestazione anche di Sissoko, oramai guerriero indomito del centrocampo, infaticabile recupera e ridistribuisce palloni, distrugge sistematicamente il gioco avversario, corre, sgomita, è ovunque.
Come dimenticare poi Tiago, oggetto misterioso del nostro centrocampo, arrivato a Torino come un campione, spedito in tribuna come un brocco e da due partite a questa parte ci regala prestazioni di tutto rispetto.
Insomma quello che emerge da questi ultimi incontri è una compattezza e un orgoglio che non puo' non renderci fieri di questi ragazzi dal primo all'ultimo. Son tutti concentrati, per il bene della maglia, non si risparmiano, si concedono poche distrazioni, tengono anche loro, evidentemente, a fare risultato; bastava vedere la veemenza con cui Grygera ha rimproverato Manninger per non essere uscito in un'azione in cui il corner era evitabilissimo.
La Juve c'è ed è la "nostra" Juventus, quella che non muore mai e che lotta sempre e il merito, stavolta, sento di darlo anche a Ranieri, sicuramente non abbandonato dalla squadra, come spesso si legge sulle malevoli pagine di qualche quotidiano. Certo non cambio giudizio su questo tecnico che continuo a ritenere assolutamente inadeguato e poco coraggioso per una panchina prestigiosa come quella della Juventus, pero' non posso non concedergli che almeno umanamente ha fatto un gran lavoro, ha compattato un gruppo di non facile gestione e sta gestendo al meglio le avversità della sorte.
Ora ci tocca il Real, bene, quale miglior momento? Comunque vada son certo che i nostri daranno tutto quel che hanno in corpo e a me tanto basta.
E' un'annata difficile, lo sapevamo, niente di inatteso. Io continuo a crederci.
Fino alla fine Forza Juventus

JUVENTUS-ROMA 2-0
MARCATORI: 38' p.t. Del Piero; 3' s.t. Marchionni.
JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Grygera (32' s.t. Mellberg), Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Tiago, Sissoko, Nedved (36' s.t. De Ceglie); Amauri (29' s.t. Iaquinta), Del Piero. (Chimenti, Ekdal, Camoranesi, Giovinco). All. Ranieri
ROMA (4-2-3-1): Doni; Panucci (13' s.t. Cicinho), Mexes, Juan, Riise; De Rossi, Pizarro (25' s.t. Okaka); Taddei (1' s.t. Menez), Perrotta, Vucinic; Baptista. (Artur, Loria, Tonetto, Brighi). All. Spalletti
ARBITRO: Rizzoli di Bologna
NOTE: ammoniti Pizarro e Panucci. Recupero 0' pt, 3' st. Spettatori 25.000 circa.