venerdì, novembre 07, 2008

Sto con Tuttosport

Leggendo l'articolo del direttore di Tuttosport Paolo de Paola intitolato "Diamo a Claudio quel che è di Claudio", non ho potuto fare a meno di trovarmi d'accordo.

Il direttore rivendica il sacrosanto diritto di ognuno di noi, di criticare le scelte dell'allenatore quando queste si rivelano discutibili. L'impresa di Madrid è sicuramente impresa storica ma ovviamente, sarebbe naturalmente stupido farlo, non cancella d'un botto le perplessità destate da una certa gestione delle partite che hanno fatto rabbrividire me e, evidentemente, il direttore di Tuttosport.

Con questo non voglio dire che bisogna per forza sparare sul pianista a ogni spron battuto, voglio dire che non credo ai veggenti, a quelli 'eh io lo sapevo', perchè quando non ci si sbilancia, si ha sempre ragione, per forza, non si sbaglia mai e si sale con velocità felina sul carro del vincitore. Io rivendico il diritto di critica all'allenatore, cosi' come gli riconosco assolutamente il merito di aver saputo ricompattare il collettivo e saperlo motivare per inanellare una serie cosi' importante di vittorie, in partite chiave.

Pero' esterno anche il mio dubbio più atroce: perchè abbiamo trovato la quadratura del cerchio proprio in un momento in cui eravamo pieni di infortuni? La risposta che mi do' e su cui spero fortissimamente di sbagliarmi è che grazie agli infortuni, l'assetto della squadra ha dovuto giocoforza sbilanciarsi in avanti a vantaggio di un costruttore di gioco piuttosto che del solito distruttore (ad esempio entrata di Tiago al posto di Poulsen), le scarse soluzioni in panchina hanno suggerito una "naturale" evoluzione dei cambi, azzeccati forse più per mancanza di alternative che per sapienza nel coaching, e, in più, gli infortuni hanno permesso quel turn over che concede minuti di gioco a chi ne ha e ne aveva dannatamente bisogno senza necessariamente incappare in bocciature post allenamento. Si il riferimento a Tiago è evidente, l'anno scorso non l'abbiamo mai visto con tanta costanza in campo, magari se gli veniva concesso qualche minuto in più in partite di "secondo piano", piuttosto che stremare i soliti, forse lo avremmo riscoperto un po' prima.

Ripeto, queste perplessità nulla tolgono ai meriti indiscussi dell'allenatore Ranieri in queste ultime partite ma per sapere se un vero cambio di rotta c'è stato, personalmente, in barba ai facili entusiasmi, aspettero' l'evolversi della stagione. Al momento mi godo questi successi e continuo a dare, come sempre, piena fiducia e società e squadra, nella sua interezza.

1 commento:

marco99 ha detto...

quando tuttosport ha criticato il camaleonte io ero dalla loro parte, perchè nella Juve non c'è posto per altri "yesman".
di nuovo ciao!!