mercoledì, dicembre 05, 2007

Milan - Juve a mente fredda

Posto che un pareggio col Milan non è mai un cattivo risultato, credo pero' che bisogni comunque osservare il modo in cui questo è arrivato.

I pericoli da parte rossonera son arrivati soprattutto da vie centrali, Gilardino è stato ben controllato dalla nostra difesa, nonostante l'azione in cui, rigore o non rigore, era in posizione pericolosa, pero' dall'ingresso di Inzaghi abbiam rischiato grosso in almeno un'occasione chiara.

Kakà non era nella sua serata migliore, quindi sicuramente non è servito più di tanto, fortunatamente, come partner offensivo, se non per creare spazi e "confusione" che comunque è stata ben gestita.

La Juve è stata un po' più pericolosa, non foss'altro che per il palo di Trezeguet in apertura di match, pero' tutte le azioni son arrivate da manovre in velocità, quando abbiamo provato a ragionare palla a terra non siam andati da nessuna parte se non a sbatterci contro il muro difensivo rossonero gestito mirabilmente da Nesta.

Cosa ne traggo da tutto cio'? Che va rivisto il centrocampo e settata meglio la lettura della partita.

1) Son sempre più convinto che ci serva un gestore di palloni a centrocampo. Nedved ha fatto un gran bel lavoro ma non riesce ad alzare la testa, ci serve qualcuno che legga, anticipi l'azione, qualcuno che inventi qualcosa di nuovo. Alla lunga siamo prevedibili, tappate le fasce, si spegne la luce juventina, Zanetti non puo' far altro che dettare passaggi larghi, in più, se Molinaro non mette qualche cross decente anche dalla sinistra, rimaniamo pericolosissimi praticamente solo da destra o grazie a Nedved, il che significa continuare a dare punti di riferimento chiari alle difese avversarie.

2) La mentalità: un pareggio a Milano è meglio di una sconfitta? Non sempre. La partita avremmo potuto vincerla, soprattutto dopo aver visto, nel primo tempo, un Milan abbastanza ingolfato, serviva un "passaggio finale" che accendesse la lampadina ai nostri attaccanti, un passaggio che avrebbe potuto fare un Del Piero, magari più arretrato rispetto alla sua posizione abituale.

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